A Maurizio Miele.

Il saluto dell‘Associazione

Lo avevamo incontrato per la prima volta, noi dell’Associazione culturale Tina Merlin, nell’ottobre 1997. Qualche giorno prima con la sua “orazione civile”in diretta TV dalla diga, Marco Paolini aveva portato la storia del Vajont nelle case degli Italiani, riproponendo alla nostra coscienza nazionale e portando all’attualità l’importanza di quella dolorosa vicenda.
Paolini era stato per così dire folgorato dal libro di Tina Merlin, Sulla pelle viva, un pugno nello stomaco disse, Maurizio veniva a proporci di ripublicarlo e siccome l’Associazione che era nata da pochissimi anni, cercava un editore che potesse far conoscere gli scritti e l’operato di Tina oltre i confini provinciali e regionali, fu naturale e, se si può dire, provvidenziale che nascesse fra noi una stretta e proficua collaborazione.
Fu così che Sulla pelle viva, uscito quasi in sordina nel 1983, tornò all’attenzione dei lettori, in una nuova edizione che diventò un “long seller” e per lui e per Cierre anche il segno di un impegno civile fortemente voluto.
La collaborazione con Maurizio e con Cierre non si fermò qui, continuò per tutti gli anni successivi, e grazie alla sua sensibilità culturale ed anche al suo “fiuto” editoriale, fece seguito la pubblicazione degli altri scritti di Tina e su Tina come Quella del Vajont.
La storia del Vajont fu quindi il filo rosso che unì Maurizio e la nostra associazione, in una collaborazione proficua e intelligente, appassionata e attenta che dette slancio all’associazione e fece uscire dall’angustia provinciale molti tratti della storia bellunese.
Numerosi furono gli incontri che accompagnarono questa collaborazione. Non furono solo incontri di lavoro, ma di reciproca stima, di intesa culturale, di vicinanza intellettuale e simpatia umana.
Ci colpì inoltre la sua pacatezza, il suo parlare mai sopra le righe anche quando tradiva una qualche insofferenza, la sua capacità di ascolto e la disponibilità ad accogliere osservazioni e proposte pur rimanendo fedele alla sua linea editoriale, alla sua linea di pensiero.
L’anno scorso in primavera venne a trovarci a Belluno con Andrea per condividere dei progetti per il 60° del Vajont. Ci offrì il pranzo. Era provato, ma fiducioso. L’ultima telefonata alla vigilia di Natale. Oggi l’ultimo saluto, ma per noi tutti, Maurizio sarà, sarai Maurizio, in futuro, ancora ben presente.

Verona, 30 gennaio 2024

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2023
60° Anniversario Tragedia del Vajont


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 L’Associazione segnala

STORIA DEL

VAJONT
di
MARCO PAOLINI-FRANCESCO NICCOLINI

Curve, un semaforo, una galleria e poi Lei. Così si arriva alla diga del Vajont, e così arrivano, una mattina di primavera, un padre e un figlio a quella che all’inizio degli anni Sessanta è stata la diga più alta del mondo e teatro di una delle più grandi tragedie italiane…

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IL DISASTRO DEL

VAJONT

DALLA A ALLA Z

di Toni Sirena

9 ottobre 1963: l’onda di trecento metri, la frana a forma di M, Longarone rasa al suolo, 1910 vittime. Erto e Casso, La SADE, la grande diga, il monte Toc. I processi, i colpevoli, gli allarmi, i permessi. La giornalista, i cittadini. Gli errori.
Il disastro, dall’inizio alla fine – anzi, dalla A alla Z…

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  la presidente Adriana Lotto racconta Tina Merlin 
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 tina_homeQuesto è il sito ufficiale dell’ Associazione fondata a Belluno dal 29 novembre 1992 che porta il nome di Tina Merlin, voluta dai suoi amici ed estimatori con la famiglia.

“Oggi tuttavia non si può soltanto piangere, è tempo di imparare qualcosa”. Questa frase, scritta il 10 ottobre 1963, all’indomani del disastro del Vajont che Tina Merlin aveva cercato, come poteva e sapeva, di impedire, riassume bene il motivo d’essere dell’associazione culturale che ne porta il nome, e che è stata fondata da un gruppo di suoi amici ed estimatori nel novembre 1992, poco tempo dopo la sua scomparsa. L’associazione vuole dunque continuare la ricerca e l’impegno di Tina, soprattutto sui temi dei diritti civili, della giustizia sociale, della condizione femminile. Questioni sulle quali ella aveva maturato la sua riflessione fin dai tempi della Resistenza.

L’associazione ha così promosso, in questi anni, con la pubblicazione delle sue opere, il dibattito attorno a temi importanti, quali lo sfruttamento delle risorse naturali, in particolare dell’acqua, e i limiti dello sviluppo. Nasce da qui l’impegno dell’associazione nella “battaglia per il Piave”, contro lo sfruttamento indiscriminato della montagna che ha impoverito fiumi e torrenti, modificando l’ambiente e il paesaggio, e per il diritto all’autogoverno delle comunità locali. In un’epoca in cui si fanno indistinti i confini tra il giusto e l’ingiusto, il civile e l’incivile, e su tutto si stende un velo di facile giustificazionismo, storico e personale collettivo e individuale, per scelte che furono diametralmente opposte, l’associazione intende con la sua opera ribadire valori e punti di riferimento per interpretare il nostro vivere sociale.

Indirizzo: Via  Brigata Marche, 3/B 32100 Belluno
C
ontatti: ass.tinamerlin@gmail.com0437.26805 – 335.5219885
Presidenza: adrianalotto91@gmail.com
Webmaster: martabercia@hotmail.com

 

Tina Merlin, staffetta del battiglione Manara, brigata Settimo Alpini.

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